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I santi ci mostrano che c'è una vita da perdere per trovarla, che bisogna non amarsi per amare, lasciarsi spaccare il guscio dell'io per aprirsi a un'esistenza fiorita e fruttuosa. Narrare la vita di un uomo come fra Michelangelo da Cingoli, che vissuto il Vangelo fino in fondo, al punto da essere acclamato santo dalla voce del popolo di Aracaju, significa contemplare il lento processo di trasformazione dal seme al frutto, il dinamismo che attraverso le vicende dell'esistenza e il fermento interiore dell'anima conduce una vita dal ripiegamento sterile al dono fecondo di sé. Morire non è facile, per farlo ci vuole tutto il coraggio di vivere.